Addio al mercato tutelato: quanto aumenteranno le bollette?

Dal 1° luglio 2024 è terminato il regime di maggior tutela per le bollette della luce, ed è stato introdotto il “servizio a tutele graduali”, un meccanismo temporaneo creato per facilitare la completa liberalizzazione del mercato tutelato elettrico, destinato a concludersi entro il 2027. Questo cambiamento interesserà tutti i clienti non vulnerabili che, al 30 giugno, saranno ancora soggetti al regime di maggior tutela e non avranno scelto un fornitore nel mercato libero. Per i clienti vulnerabili – inclusi gli over 75, i beneficiari del bonus sociale per disagio economico o fisico, i soggetti tutelati dalla legge 104, nonché gli utenti di isole minori non interconnesse o di strutture abitative d’emergenza – non ci saranno cambiamenti; continueranno infatti a beneficiare del medesimo servizio.
Prezzi del servizio a tutele graduali
Cosa comporta, in termini di costi, il passaggio al nuovo regime? Il prezzo del servizio a tutele graduali sarà determinato dalla spesa per la materia energia, basata sui valori consuntivi del Pun (Prezzo Unico Nazionale). Questa cifra includerà anche i corrispettivi per la copertura degli altri costi di approvvigionamento e commercializzazione. Tuttavia, il costo finale per il cliente dipenderà anche dai parametri offerti dai diversi operatori del servizio a tutele graduali nelle varie aree territoriali. Pertanto, i costi definitivi saranno noti solo quando il nuovo sistema sarà completamente operativo.
Risparmio stimato di 100 euro annui
Per il momento, è certo che il passaggio dal regime di maggior tutela al nuovo sistema a tutele graduali comporterà un risparmio annuo stimato di circa 100 euro. Le condizioni economiche del nuovo servizio includono due componenti di prezzo: una per coprire i costi di approvvigionamento energetico, e l’altra (nota come parametro gamma) definita in base alle offerte dei vari operatori. Attualmente, il risparmio previsto deriva dalla riduzione della prima componente, che nel regime di maggior tutela era pari a 58 euro, mentre la seconda componente rimarrà sostanzialmente invariata, stimabile in -73 euro.
Confronto tra mercato libero e maggior tutela
Analizzando i prezzi nel mercato libero, secondo l’ultima rilevazione dell’Arera, nella seconda metà del 2023 il prezzo medio delle offerte nel mercato libero ha superato quello del servizio di maggior tutela. L’Arera ha evidenziato che, nel secondo semestre del 2023, il prezzo medio sul mercato tutelato era di 28,11 c€/kWh, rispetto ai 39,18 c€/kWh del mercato libero, con un differenziale del +39,4%. Inoltre, rispetto all’inizio dell’anno, i prezzi nel mercato libero sono aumentati dell’8,5%, mentre quelli del mercato tutelato sono diminuiti del -48,5%.
Andamento dei prezzi medi finali
Nel secondo semestre del 2023, il prezzo medio finale per i clienti domestici nel mercato libero era di 36,62 c€/kWh. Le fasce di consumo più significative, da 1.000 a 2.500 kWh/anno e da 2.500 a 5.000 kWh/anno, hanno registrato prezzi di 36,35 e 33,64 c€/kWh rispettivamente. Su base annua, il prezzo medio del 2023 era di 38,78 c€/kWh, in aumento rispetto ai 36,43 c€/kWh del 2022.
Differenze nelle offerte del mercato libero
Il mercato libero offre una vasta gamma di proposte, che vanno oltre la semplice fornitura di energia elettrica o gas, includendo anche servizi aggiuntivi. Questi possono rendere un’offerta più o meno conveniente rispetto alla maggior tutela o al servizio a tutele graduali. Gli utenti possono confrontare le offerte disponibili utilizzando il comparatore dell’Arera (www.ilportaleofferte.it), che permette di valutare quale proposta sia più adatta al proprio profilo di consumo.
Tariffa fissa o variabile?
Quando si sceglie una tariffa, è possibile optare per una tariffa fissa, che offre un prezzo dell’energia stabilito al momento della firma del contratto per un periodo definito, proteggendo dai rialzi improvvisi. Tuttavia, una tariffa variabile, legata ai prezzi di mercato, potrebbe beneficiare di eventuali ribassi. La scelta tra le due opzioni deve tenere conto del profilo di consumo dell’utente e della necessità o meno di usufruire di servizi aggiuntivi, sui quali la concorrenza tra operatori è ormai elevata.
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